Le origini
L’odierna Casa Santi Martiri è un fabbricato sorto accanto alla Basilica probabilmente fin dalle origini di questa: anzi, in certi suoi nuclei, a essa Casa Santi Martiriprecedente. Fu residenza dei titolari del “beneficio” della pieve di Sanzeno, attribuito lungo i secoli a sacerdoti o prelati che non sempre furono in realtà parroci della zona, ma taloraCarceri solo commendatari: spesso perciò neanche residenti, almeno in continuità, a Sanzeno.

La casa appare costruita attorno a un nucleo primitivo, tutt’ora molto evidente, di origine romanica, probabilmente impostata su uno zoccolo già romano (che suggestivo sarebbe se in queste tracce si potesse ritrovare la torre della guarnigione romana, forse contenente addirittura la prigione dove furono rinchiusi gli assassini dei tre martiri?! Ma di ciò, ahimé, non c’è la minima traccia storica). Questo ambiente più antico dovrebbe grossomodo corrispondere al pianoterra, attuale sala “S. Vigilio”, cui si accede da un proprio arco (che mantiene i fori dei cardini e una traccia di decorazione), un vano sottostante, e due altre sale, la odierna cappella (adibita a stalla fino ai restauri) e l’attuale cucina, cui appartiene il vano (probabilmente una porta) che si trova nell’attuale stanza “S. Sisinio”.

La prima aggiunta al nucleo originale forse è del secolo XV, come sembra dimostrare la data del 1444 ritrovata sull’affresco della facciata[1],Affresco IHS scoperto durante i restauri degli anni ’70 del secolo scorso, e raffigurante il monogramma di S. Bernardino da Siena (IHS)[2] tra due angeli, attorniato dalle parole «Ave Maria gratia plena Dominus tecum benedica tu in mulieribus» (un’altra scritta sotto il monogramma cominciava con le parole «Hoc opus fieri fecit…». I tal caso questo nucleo corrispondente al primo piano della parte attuale verso il cortile interno, sarebbe addirittura anteriore alla odierna Basilica che, lo ricordiamo, venne iniziata solo nel 1480.

A proposito di affreschi, sembrano contemporanei al suddetto quelli della meridiana e, assai ridotti, dell’atrio di entrata della casa. Quello invece dei pesci (uno più grande, molti piccoli)[3], apparso durante i restauri su una parete forse un tempo esterna, poi oscurata dalla costruzione a sud che vi fu addossata, ha caratteri di maggiore antichità (seconda metà del XIII secolo?).

Casa santi martiriLa costruzione appare ulteriormente aumentata e arricchita nei secoli seguenti. Cinquecentesca deve essere l’aggiunta della sopraelevazione prospiciente il cortile interno (lo dimostra lo stile del soffitto scoperto durante il restauro, sotto l’attuale a cassettoni, nella stanza settecentesca detta “S. Massenza”).

Forse risale ancora la XVI secolo la costruzione soprastante l’attuale cappella, e quindi la costruzione del “ponte” d’accesso, come si vede in tante case di montagna. Probabilmente di quel tempo, se non anteriore, è anche il locale già adibito a lavanderia (ora “S. Giovanni Crisostomo”).

Forse in quella stessa epoca si procurò un nuovo o ingresso alla casa attraverso l’odierno poggiolo in legno, cui si accedeva per mezzo di una rampa costruita all’esterno del muro verso il paese.

Del secolo XVII è la collocazione della fontana del cortile. Lo dice la scritta tuttora leggibile (salvo la prima riga, che tuttavia si può ricostruire nel nome del parroco titolare in Sanzeno in quel 1633): «Gaspar Gezzi ex Tenno Ill.mi Revmi Pr. Trid.ti Cance et huius ecc paro fontem hanc pro se et success suis iure obtinuit Ano Dni 1633»[4].

Il settecento lavorò sicuramente al piano superiore. Lo dimostra la data 1756 iscritta nel retro della casa (e accompagnata dalle lettere, finora non interpretate, «G.F.R.»), lo confermano i numerosi stucchi dei soffitti, il rivestimento della sala “S. Massenza”[5], e così l’insegna della famiglia Savoi sul soffitto della stanza accanto[6].

Dell’ottocento è la stufa a maiolica nella medesima stanza, che porta la data 1835.

La vocazione di Casa Ss. Martiri
A partire dagli ultimi decenni del XX secolo, dopo che venne definitivamente abbandonata come “casa canonica” (l’ultimo parroco a risiedervi fu don Luigi Rosà fino al 1968), la casa diventò progressivamente un punto di riferimento e un centro di preghiera e annuncio cristiano.

Cappella Casa Santi MartiriLa Casa può essere utilizzata per incontri di preghiera o per ritiri anche di più giorni, da gruppi di giovani o di famiglie. È dotata di una cappellina molto suggestiva, di una cucina ampia e attrezzata, refettorio, saloni per riunioni, camere da due e più posti (per un totale di circa quaranta posti letto, con brandina e materasso), bagni e docce in comune, spazio esterno proprio. Pur nella sua essenzialità tutta francescana, la Casa si presta davvero per esperienze spirituali forti e fraterne, nel silenzio e accanto alla Basilica che ricorda il sacrificio dei Tre Martiri.Cappella Casa Santi Martiri

In particolare, il gruppo ecumenico di preghiera “Samuele” è impegnato a portare avanti la vocazione ecumenica di questo luogo, curando la preghiera del venerdì sera e altri momenti specifici di preghiera ecumenica.

A monito di tutto ciò, dal 2 giugno 1975, sulla colonna innalzata nel cortile (proveniente dai depositi della CroceCattedrale di Trento) è posta la simbolica artistica croce ecumenica, ideata e realizzata dal barnabita p. Enrico Sironi, che così la descrive: «La Croce è a due bracci sovrapposti, alla maniera orientale 8° ricordo della terra d’origine dei santi Martiri): il braccio superiore è duplice, nella direzione dei quattro punti cardinali.
Alle estremità della Croce sono cinque lettere, costituenti in greco la parola “pesce” la cui figura è uno dei simboli cristiani più antichi. Le lettere corrispondono alle iniziali della dicitura “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”: morto e risorto, inizio e fine (alfa e omega), punto di riferimento della storia di ogni uomo. La Croce sorge dalla lettera M, che ricorda Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, regina degli Apostoli e dei Martiri. Lungo i lati della Croce sono incise le parole: “Stat Crux dum volvitur orbis” (attorno alla croce ruota la storia del mondo), e le iniziali dei Santi a cui è dedicata la Casa di Sanzeno. Sisinio, Martirio, Alessandro e Vigilio hanno testimoniato la fede in Cristo con il sangue al tempo do Ambrogio e Giovanni Crisostomo, Padri della Chiesa indivisa. Romedio l’eremita e Massenza madre di Vigilio sono a essi accomunati a lode e gloria della SS. Trinità».

Casa Santi Martiri
Loc. Sanzeno, 54 38010 Sanzeno TN
accoglienza@santimartiri.org

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